Episodio 3. Una bomba alle poste

Decine di persone sono finite in galera, eppure i crimini continuano: durante una rapina in un ufficio postale di Bologna esplode una bomba e oltre 50 persone rimangono ferite. E poi vengono assaltati campi nomadi, vengono ferite e uccise persone inermi. Si comincia a sospettare che i banditi non agiscano solo per soldi ma che dietro ci sia qualcos’altro. Si scopre inoltre che sono in atto tentativi di depistaggio e che molti degli arrestati erano innocenti. Chi è che non vuole arrivare ai responsabili?See omnystudio.com/listener for privacy information.

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Per sette anni sono stati protagonisti di 23 omicidi, rapine in banche, uffici postali e armerie, attacchi contro persone inermi, extracomunitari, nomadi. Per sette anni hanno colpito soprattutto in Emilia-Romagna, con qualche incursione nelle Marche. Poi la cattura e la sconvolgente scoperta: gli autori dei crimini sono quasi tutti poliziotti. Al vertice della banda, i fratelli Roberto, Fabio e Alberto Savi. Confessano di avere agito per soldi, ma è così? Davvero non hanno avuto appoggi, complicità e coperture? Oppure quei crimini, molti dei quali senza movente, nascondevano qualcos’altro? E perché questa vicenda è costellata di depistaggi? E perché non sono stati scoperti prima? Se ci sono altri complici e altri moventi, non ci troviamo forse davanti a ventitré delitti irrisolti? In otto puntate, Antonio Iovane ripercorre insieme a molti dei protagonisti quella sanguinosa catena di eventi, per suggerire nuove sconcertanti conclusioni.