Dalle verdure spaziali al compost spaziale

Smart City - A podcast by Radio 24

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Se davvero nei prossimi anni vedremo un fiorire di attività umane nello spazio, sarà anche grazie allo sviluppo di processi che permetteranno agli insediamenti spaziali una certa autonomia in fatto di approvvigionamento di cibo. Da anni si studia la coltivazione di micro-verdure nello spazio, grazie alle quali assicurare agli astronauti una fonte di vitamine. Ora è venuto il momento di chiudere il cerchio e di gestire anche il riciclo degli scarti degli astronauti, producendo fertilizzanti che a loro volta permetterebbero di produrre altro cibo. Questo l’obiettivo del progetto ReBUS, finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana, coordinato dall’Università Federico II. ReBUS è anche partecipato da un nutrito gruppo di imprese ed enti di ricerca, che per produrre compost nello spazio si è affidato alla mosca soldato nero. Un insetto dal nome inquietante, ma del tutto innocuo, le cui larve sono oggi allevate anche a fini alimentari. Ce lo racconta Angiola Desiderio, ricercatrice del Laboratorio Biotecnologie ENEA.

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