TRAPASSATO ITALIANO: il Tempo Verbale Più Difficile

Non è semplice utilizzare in modo efficace il trapassato in italiano. Per questo motivo, abbiamo deciso di rispondere alle 5 domande più frequenti sul suo uso. Leggete l'articolo fino in fondo, e il trapassato non sarà più un problema! 5 Domande Frequenti sul TRAPASSATO Italiano Il tema di questo articolo è IL TRAPASSATO: vedremo come si forma e come si usa e chiariremo alcuni dubbi comuni che lo riguardano. 1 - Quanti tipi di trapassato ci sono? Esistono tre tipi di trapassato, due del modo indicativo e uno del modo congiuntivo. Nel modo indicativo troviamo il trapassato prossimo e il trapassato remoto. Nel modo congiuntivo questo tempo verbale si chiama semplicemente trapassato. Alcuni esempi di questi tempi verbali, nell’ordine in cui sono sopra citati, sono: Quando sei tornata a casa, io mi ero già addormentata. [trapassato prossimo] Quando ebbe scoperto di aver perso, se ne andò. [trapassato remoto] Non eravamo sicuri che la lettera vi fosse arrivata. [trapassato congiuntivo] 2 - Come si forma il trapassato? Andiamo a vedere nel dettaglio come si forma ognuno dei possibili trapassati. Il trapassato prossimo dell’indicativo si forma con l’imperfetto indicativo dell’ausiliare (essere o avere) + il participio passato del verbo. Era stanco perché aveva studiato troppo. Il trapassato remoto dell’indicativo si forma con il passato remoto dell’ausiliare + il participio passato del verbo. Non si fermò finché non fu arrivato alla meta. Il trapassato del congiuntivo si forma con l’imperfetto congiuntivo dell’ausiliare + il participio passato del verbo. Nessuno ci avrebbe disturbato se tu avessi chiuso a chiave la porta. 3 - Quando e come si usa il trapassato? Il trapassato si usa per esprimere un’azione passata avvenuta precedentemente a un’altra azione, anch’essa passata. Perciò, si chiama comunemente “passato nel passato”. Vediamo in particolare gli utilizzi specifici dei diversi tipi di trapassato. Il trapassato prossimo è il più frequente: si usa per indicare un’azione successa nel passato ancora prima di un’altra passata. Quest’ultima può essere espressa all’imperfetto, passato prossimo o passato remoto dell’indicativo. Non volevamo fare i compiti che la professoressa ci aveva assegnato.Ero appena uscita di casa quando hai chiamato.Persi il volo perché avevo fatto tardi. Insomma, di per sé non si usa mai il trapassato “da solo” nella frase, ma è sempre accompagnato da un altro verbo. C’è però un’eccezione… e cioè quando l’altra azione passata è sottintesa (cioè esiste nel pensiero di chi parla). Bello quel murales! Non l’avevo notato (prima che lo notassi in quel momento). Non avevo mai mangiato un piatto così buono (prima che lo mangiassi in quell’occasione). Il trapassato remoto, secondo la regola ufficiale, indica un’azione definitivamente conclusa e senza effetti sul presente, avvenuta prima di un’altra nel passato, quest’ultima è sempre espressa col passato remoto dell’indicativo. Questo tempo verbale si usa soltanto in frasi subordinate introdotte da congiunzioni come dopo che, finché, non appena, quando. Ormai, però, il trapassato remoto ha un uso molto molto raro,

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