Maternità e licenziamenti, Pisanti: «Dato in aumento, ma non preoccupa»

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Giovedì 21 dicembre con Fabiana Paolini e Claudio Chiari è intervenuto il direttore della Direzione centrale vigilanza e sicurezza sul lavoro dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro, il dottor Aniello Pisanti. I dati pubblicati riguardano la percentuale di madri che, dopo il primo figlio, devono decidere se continuare o meno a lavorare, perché impossibile conciliare le due realtà. «Le donne che lasciano il lavoro per seguire i figli sono il 72,8% dei licenziamenti, mentre gli uomini sono il 27,2% - ha spiegato Pisanti ai Degiornalist -. È un dato in aumento, ma non preoccupa rispetto alla totalità. Inoltre, una decina di anni fa il 96% dei licenziamenti femminili avevano a che fare con la maternità, ora sono diminuiti: ciò significa che c'è più distribuzione con i padri lavoratori». Infine, i licenziamenti riguardano tutte le classi e i quadri lavorativi, dalle impiegate alle dirigenze, anche se, in ambito maschile, la maggior parte dei licenziamenti parte dalla spinta e dalla ricerca di una posizione migliore.

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