Lidia di Simone ("Focus): «I gladiatori erano di tutti i tipi»

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A bordo con le Donne al Volante, in compagnia di Liliana Russo e Katia De Rossi, è salita Lidia di Simone, caporedattore della rivista "Focus" per parlare del film Il Gladiatore II di Ridley Scott, uscito nelle sale il 14 novembre. Di recente, a Milano, c'è stato il Focus Live con laboratori, talk e spettacoli in una bellissima rievocazione storica. Focus ha anche chiamato una scuola gladiatoria che fa spettacoli e divulgazione in giro per il mondo e ricordare che, al tempo degli antichi romani, i gladiatori erano un po' di tutti i tipi, aldilà degli stereotipici. Vi erano infatti i professionisti che curavano il loro aspetto, ma erano gladiatori anche i prigionieri di guerra o anche coloro che si erano sporcati di qualche reato e che per ripulirsi la fedina penale accettavano di mettere il proprio corpo a disposizione dell'Urbe di Roma. Con questo contratto, sul gladiatore poteva esser fatta ogni cosa, anche la morte visto che una decina di volte l'anno c'erano degli scontri e giochi gladatori. Di Simone, per ultimo, racconta come il pollice verso non è detto sia un vero fatto storico visto che il gladiatore, soprattutto quello professionista, rendeva molto e per essere mantenuto costava quindi non si faceva morire subito, anzi.  

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