Aldo Cazzullo: «Quando parliamo di Roma, parliamo delle nostre radici»

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Un grande ospite è intervenuto nel programma Degiornalist dai nostri Fabiana Paolini e Claudio Chiari. Stiamo parlando di Aldo Cazzullo, storica firma del Corriere della Sera e autore del libro Quando eravamo i padroni del mondo. Roma: l'impero infinito, presentato ai nostri microfoni: «Ogni imperatore si è sentito il nuovo Cesare e ogni rivoluzionario si è sentito il nuovo Spartaco», esordisce Cazzulo. «Noi siamo gli eredi di tutto questo: viviamo in città fondate dai romani, viaggiamo su strade costruite dai romani, parliamo una lingua che deriva dal latino e portiamo nomi romani!», aggiunge il giornalista. Le tracce romane nella nostra società sono evidenti, tanto che Aldo ci ha spiegato se è rimasto in eredità qualcosa del sistema politico dell'antico Impero Romano, a partire dal tema dell'immigrazione: «Nell'antica Roma si poteva diventare romano indipendentemente dalla provenienza, dalla religione e dal colore della pelle, però se ti comportavi male ti mandavano via. Avevano le loro durezze ma sostenevano di discendere da Enea, che era di fatto un immigrato, un eroe sconfitto».

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