Ep. 19: La battaglia delle frontiere II, Lorena e Ardenne (17-25 agosto 1914)

La vera forza dell’armata germanica si scatena sui soldati francesi nelle colline della Lorena e nella foresta delle Ardenne. Una spietata combinazione di tiro d’artiglieria e sapiente uso dei trinceramenti e delle mitragliatrici causa un vero massacro per l’esercito francese. Il 22 agosto passerà alla storia forse come il giorno più sanguinoso dell’intera storia militare della République. Seguimi su Instagram: laguerragrande_podcast Scritto e condotto da Andrea Basso Montaggio e audio: Andrea Basso Con la partecipazione di Zeno Du Ban, Alberto Pisano, Matteo Ribolli e Andrea Scalise Fonti dell’episodio: Ardenne, Enciclopedia Treccani Jean-Jacques Becker, 1914: L'anno che ha cambiato il mondo, Lindau, 2007 Jacques Didier, Des moissons tachées de sang, Sarpenoise, 2010 Peter Hart, La grande storia della Prima Guerra Mondiale, Newton & Compton, 2013 Holger Herwig, The Marne, 1914: The Opening of World War I and the Battle that Changed the World, Random House, 2009 Chantal Kesteloot, Brussels, 1914-1918 Online Barbara Tuchman, The Guns of August, 1962 Peter Simkins, British Expeditionary Force, 1914-1918 Online H. P. Willmott, La Prima Guerra Mondiale, DK, 2006 In copertina: la famosa “croce di Sarrebourg”, una croce campestre nei pressi della cittadina dove avvenne uno dei principali scontri nel corso della battaglia di Lorena. Una scheggia provocata dall'esplosione di una granata d'artiglieria vicino alla croce tranciò di netto la parte lignea del crocifisso, lasciando la statua di Gesù Cristo, miracolosamente intatta, in una posizione che molti credenti videro come non casuale. La foto della croce di Sarrebourg fece il giro del mondo dopo la battaglia, divenendo un simbolo della sofferenza dei soldati francesi e tedeschi che si affrontarono in Lorena.

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Tra il 1914 e il 1918 l'umanità assistette al conflitto più titanico della sua storia fino ad allora. Milioni di persone vennero inghiottite in un tritacarne senza precedenti, e ne uscirono cambiate per sempre, mentre altre non ne uscirono affatto. A cura di Andrea Basso